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Arthur Miller: il terzo marito di Marilyn Monroe

Arthur Miller nel 1956.

Arthur Miller è uno dei più interessanti e coraggiosi scrittori della letteratura contemporanea. Drammaturgo e commediografo, con un linguaggio semplice e colloquiale, si è dedicato soprattutto alla resa narrativa o scenica della vulnerabilità e dei nodi psicologici, provocati sull'individuo dai falsi valori e dal conformismo imposti dalla società.
Nelle sue opere Miller è sempre stato fedele ai temi del dramma familiare o sociale di derivazione realistica, dando però risalto alla vicenda psicologica dell'uomo contemporaneo, con i suoi scostamenti tra sociale e privato. "Molta parte del mio lavoro va diritta al centro delle nostre radici - se la vita ha delle radici - perché oggi la famiglia non esiste più e le persone non vivono a lungo nello stesso posto: la mancanza di radici è forse parte del nostro malessere, semina il dubbio che nulla sia veramente permanente", spiega lo stesso Miller in un'intervista del 1988.

Arthur Aster Miller nasce a New York il 17 ottobre 1915, da famiglia ebrea benestante di origine polacca, secondo dei tre figli di Isidore e Augusta Miller.
Il padre un ricco e rispettato imprenditore, proprietario di un'azienda di produzione e vendita di abiti da donna, con circa quattrocento addetti alle sue dipendenze, cadde in rovina durante la grande depressione. Sua madre era maestra di scuola e casalinga e la sorella minore Joan attrice (con il nome d'arte di Joan Copeland) ha lavorato anche in alcune opere del fratello.

Arthur frequenta la scuola pubblica ad Harlem, all'età di otto anni vede il suo primo dramma al teatro Schubert e a 13 anni ha il suo Bar-mitzvah.
Con la caduta di Wall Street del 1929 la famiglia Miller perde praticamente tutto e deve trasferirsi a Brooklyn. Nell'adolescenza Miller, per aiutare la famiglia, dà una mano al padre nella sua attività e lavora per un fornaio, consegnando il pane ogni mattina prima di recarsi a scuola, la James Madison High School prima e la Abraham Lincoln High School vicino a Coney Island in seguito.

Arthur Miller, la madre Augusta e il fratello Kermit.
Arthur Miller nel 1934 - Tesserino universitario.
Arthur Miller nel 1947.

Al liceo Arthur è membro della squadra di football e dimostra di essere un buon atleta e un mediocre studente.
Si diploma nel 1933 e dato che è stato rifiutato dall'Università del Michigan, ripiega iscrivendosi ai corsi serali del City College, ma si ritira dopo due settimane.
Accetta molti lavori per potersi pagare gli studi, tra cui quello di commesso in un magazzino di auto-ricambi, dove è l'unico impiegato ebreo e dove ha la sua prima vera esperienza di anti-semitismo e odio razziale.
Fa di nuovo domanda all'Università del Michigan, che finalmente viene accettata e nell'autunno del 1934 comincia a studiare giornalismo e inizia a collaborare come reporter e redattore notturno del giornale studentesco del college, il Michigan Daily.
In questo periodo, in soli sei giorni, scrive il suo primo dramma "No villain" (a cui cambierà il titolo, dopo una revisione, in "The Grass Still Grows") col quale vince l'Avery Hopwood Award e passa dalla facoltà di giornalismo a quella di letteratura inglese, in quanto realizza di poter considerare possibile una carriera da commediografo.
Segue un seminario sulla drammaturgia tenuto dall'eccellente Professor Kenneth Rowe, che lo segue nei suoi primi tentativi come sceneggiatore, spiegandogli la dinamica della costruzione di un'opera al fine di raggiungere il voluto effetto e provvedendo a fornirgli una critica costruttiva e il giusto incoraggiamento.
Rowe e Miller stringono così un'amicizia che durerà per tutta la vita, così come, per tutta la vita, Miller manterrà sempre forti rapporti con la sua università (il teatro del college dal 2002 si chiama Arthur Miller Theatre).
Negli anni del college scrive anche "Honors at down" e "The Great Disobedience" sceneggiature che gli valgono premi e onoreficenze.
Nel 1938 si laurea in Lettere ed entra a far parte del Federal Theater Project a New York City, per scrivere sceneggiature per la radio, declinando una più remunerativa offerta di lavoro come commediografo per la Twentieth Century Fox a Hollywood e nel '39 scrive scrive "Listen My Children", and "You're Next" con Norman Rosten.
Ma il Congresso, preoccupato per possibili infiltrazioni comuniste chiude il Federal Theater e Miller si impiega alla Brooklyn Navy Yard, continuando comunque a scrivere sceneggiature per la radio e il suo primo lavoro, "William Ireland's Confession", va in onda alla Columbia Workshop (CBS).

Nel 1940 viene riformato dal servizio militare durante il periodo bellico, a causa di un problema al ginocchio sinistro, dovuto a un incidente risalente a quando giocava a football al liceo, e si reca nel North Carolina per una ricerca su parlate e dialetti, per la divisione popolare della Biblioteca del Congresso.

Nello stesso anno in agosto si sposa con la compagna di college Mary Grace Slattery, figlia di un agente di assicurazioni e di religione cattolica. Dalla loro unione nasceranno due figli: Jane del 1944 e Robert scrittore e regista del 1947.

Sempre nel '40 scrive "The Golden Years" e due dei suoi lavori "The Pussycat and the Plumber" e "Who Was a Man", vengono trasmessi in radio sempre alla CBS.
In questo periodo incontra in un negozio di libri usati Clifford Odets brillante regista e attore teatrale col quale lavorerà negli anni a venire.

Tra il 1940 e il 1944 è molto prolifico, nonostante accetti anche lavoro extra come notturno alla Brooklyn Naval Yard, scrive molte sceneggiature per la radio1 tra cui anche degli adattamenti di romanzi famosi come "The Guardsman" di Ferenc Molnar e "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen e termina i dramma teatrali "The Half-Bridge" e "That They May Win" opera in un unico atto, che viene messa in scena a New York.

Nel 1944 si reca presso i campi militari per fare delle ricerche per "The Story of G.I. Joe", la sceneggiatura di un film di cui scrive la parte iniziale, ma che presto abbandona, quando si rende conto che non gli avrebbero lasciato libertà di scriverla a modo suo; nello stesso anno pubblica il libro "Situation Normal" (Situazione normale) basata sull'esperienza come corrispondente di guerra del giornalista Premio Pulitzer, Ernie Pyle e riceve il Theater Guild National Award per "The Man Who Had All The Luck" (L'uomo che ebbe tutte le fortune), nonostante la produzione chiuda dopo appena 6 rappresentazioni.

Nel 1945 pubblica il romanzo "Focus", che è un attacco all'anti-semitismo, un mezzo per dimostrare come è sottile quella linea, che separa il giusto dallo sbagliato, il bene dal male, l'uomo dal razzista; scrive "Listen for the Sound of Wings" per la radio e collabora con l'articolo "Should Ezra Pound Be Shot?" al New Masses, un giornale marxista statunitense pubblicato tra il 1926 e il 1948.
Mentre continua a lavorare incessantemente a sceneggiature per la radio2, nel 1946 viene messo in scena il dramma "All my sons" (Erano tutti miei figli), che narra del proprietario di una fabbrica che vende pezzi di ricambio difettosi per aerei durante la seconda guerra mondiale, provocando così la morte di diversi piloti ed è praticamente una pesante critica contro coloro che si arricchiscono sui profitti di guerra. Il dramma viene giudicato il miglior lavoro dell'anno 1947 dal New York Drama Critics' Circle e fa vincere a Miller anche il Donaldson Award, affermandolo come drammaturgo di grande talento.

Sempre nel '46 incominciano i primi guai politici, infatti nel suo libro "Trinity of Passion" l'autore Alan M. Wald fa illazioni circa un possibile coinvolgimento di Miller nelle file del Partito Comunista, per il quale avrebbe scritto articoli usando lo pseudonimo di Matt Wayne.

Nel 1947 scrive l'articolo "Subsidized Theatre" per il New York Times e per tenersi a contatto con la gente comune e le sue storie, da cui trae ispirazione, va a lavorare per un breve periodo in una fabbrica, come assemblatore di scatole di birra, e per comprendere il mondo degli scaricatori di porto fa delle "esplorazioni" nella zona portuale di New York, chiamata Red Hook, dove viene a conoscenza della storia di Pete Panto, le cui vicende saranno il nucleo del dramma "The Hook".

Acquista come casa per le vacanze una fattoria a Roxbury nel Connecticut e una casa di città al 31 di Grace Court a Brooklyn.

Nel 1948 fa un viaggio in Europa con "l'amico del bar con ambizioni politiche" Vinny Longhi, durante il quale cerca di comprendere il senso e le peculiarità della cultura italiana e incontra alcuni Ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento.

Arthur Miller nel suo appartamento a Brooklyn.
Una giovane Marilyn legge - Morte di un commesso viaggiatore.

Nello studio che si è arredato a Roxbury, nel giro di sei mesi, completa il suo capolavoro "Death of a salesman" (Morte di un commesso viaggiatore – sottotitolo: Alcune conversazioni private in due atti e un requiem), una delle pietre miliari del teatro americano contemporaneo, in cui si fondono alla perfezione i temi più cari a Miller: quelli del conflitto familiare, della responsabilità etica individuale e della critica a un sistema economico e sociale spietato e spersonalizzante.
Il protagonista Willy Loman, è infatti il tipico archetipo che spera nel sogno americano del successo e dell'auto-affermazione, che gli si rivela in tutta la sua ingannevole precarietà.
Capolavoro assoluto, riconosciuto sia dalla critica che dal pubblico, è stato messo in scena per la prima volta nel 1949 al Teatro Morosco, con la regia di Elia Kazan e le interpretazioni di Lee J. Cobb nella parte di Willy Loman, Mildred Dunnock in quelli di Linda, Arthur Kennedy come Biff, e Cameron Mitchell come Happy.
Nello stesso anno il dramma è stato premiato col prestigioso Premio Pulitzer, col New York Drama Critics' Circle Award, con l'ambito premio teatrale Tony (Antoinette Perry Award) per il migliore autore (ed è stata la prima opera in assoluto a ricevere tutti e tre i premi maggiori insieme), col Donaldson Award e col Theater Club Award, fra gli altri.
Il dramma accolto come una specie di evento nazionale, è stato replicato per 742 volte consecutive.

Il 27 febbraio del '49 il New York Times pubblica "Tragedy and the Common Man" e nello stesso anno Miller partecipa alla Conferenza Culturale e Scientifica pro-Soviet per la pace nel mondo all'Hotel Waldorf-Astoria, presiedendo il comitato artistico con Clifford Odets e Dmitri Shostakovich.

Nel 1950 cura l'adattamento di "Enemy of the People" di Henrik Ibsen, ma non riesce a far mettere in scena la sua opera "The Hook", che in seguito intitolerà "A View from the Bridge" (Uno sguardo dal ponte) a causa delle pressioni esercitate dalla House Un-American Activities Committee.

Nel 1951 Miller si reca a Los Angeles con l'amico Elia Kazan, per proporre il dramma "The Hook" agli studios hollywoodiani. Kazan, reduce dall'enorme successo di "Un Tram che si chiama desiderio" (A Streetcar Named Desire), ha appena rifiutato di dirigere un'altro dramma tratto da una piece di Tennesee Williams "La Rosa Tatuata" (The Rose Tattoo), perchè vuole dirigere "The Hook" e vuole farlo con una delle grandi case di produzione, anche se Darryl Zanuck della Twentieth Century Fox ha letto il copione e l'ha già rifiutato.
Mentre sono alla Fox per cercare di arrivare ad un accordo, si recano sul set a trovare Harmon Jones, un amico di Kazan, che all'epoca stava curando la regia de "L'affascinante bugiardo" (As young as you feel), e in questa occasione Miller incontra per la prima volta l'attrice Marilyn Monroe, che ha una piccola parte nel film, e ne rimane affascinato in modo straordinario.
Ad un party organizzato in onore di Miller dal produttore Charles Feldman, Kazan si presenta accompagnato da Marilyn: la giovane attrice, che non è ancora una star affermata e il drammaturgo, che ha 10 anni più di lei, intrecciano una breve relazione, che presto però troncano, anche perchè Miller è sposato, ma continuano a tenersi in contatto. Passeranno 5 anni prima che i due si incontrino di nuovo a New York.

Nel '51 "Morte di un commesso viaggiatore" viene rappresentato per la prima volta in Yiddish grazie alla traduzione di Joseph Buloff e ne viene fatta una versione cinematografica dalla Columbia Pictures con Frederic March come protagonista.

Nel 1952 Kazan appare la prima volta davanti allo HUAC (House Un-American Activities Committee) e, terrorizzato dall'essere stato messo nella lista nera di Hollywood, fa il nome di altri otto membri del Group Theatre includendo Clifford Odets, Paula Strasberg, Lillian Hellman, Joe Bromberg e John Garfield.
Dopo aver discusso con Kazan della sua testimonianza davanti alla HUAC, Miller mette la parola fine alla loro grande amicizia, non rivolgendogli più la parola per oltre 10 anni e si reca a Salem nel Massachusetts per fare ricerche sulla caccia alle streghe del 1692, visitando anche il "Witch Museum".
Da questa ricerca scaturirà "The Crucible" (Il Crogiuolo – conosciuto anche come - Le Streghe di Salem) del 1953, una rappresentazione dei processi alle "streghe" nell'America del XVII secolo, utilizzato come metafora per una impetuosa invettiva contro ogni forma di persecuzione dovuta al fanatismo delle classi dirigenti. Nella rievocazione della caccia alle streghe trasferisce sul palcoscenico l'isterico clima dei sospetti, delle denunce e menzogne che la "caccia" anticomunista scatenata dal senatore McCarthy aveva creato negli USA del dopoguerra (e non solo).
Con "Il Crogiuolo" rappresentato al Beck Theatre a Broadway, Miller vince il Tony Award e il Donaldson Award. "Il Crogiuolo" è stato realizzato anche in una trasposizione musicale di Robert Ward, che si è aggiudicato il Premio Pulitzer Prize per la Musica nel 1962.

Marilyn Monroe e Arthur Miller.
Arthur Miller ed Elia Kazan.

La HUAC inizia ad interessarsi anche a Miller non appena "il Crogiuolo" comincia ad essere rappresentato a teatro, tanto che gli viene negato il passaporto e non può quindi recarsi alle prime europee di quest'opera.

Nel 1956 a Broadway si rappresenta una versione in un solo atto di "View from the Bridge" (Uno sguardo dal ponte) culmine della fase sociale del teatro di Miller, dominata da modelli naturalistici e espressionistici (da Ibsen a O'Neill) in cui è protagonista l'uomo incapace di esprimersi compiutamente nella parola, il cui destino si illumina in un gesto estremo: qui uno scaricatore italoamericano di Brooklyn che la legge tribale del gruppo condanna a morte. "Uno sguardo dal ponte" è una tragedia con risvolti incestuosi in un ambiente di emigranti italiani in America.
Contemporaneamente a "Uno sguardo dal ponte" viene rappresentata l'opera "A Memory of Two Mondays" (Memorie di due Lunedì), una delle opere meno conosciute di Miller, un testo autobiografico, una sorta di "metafora" dell'incomunicabilità e della solitudine di un intellettuale.

1 luglio 1956: Marilyn e Arthur Miller il giorno delle nozze.

Nel giugno dello stesso anno Miller lascia la sua prima moglie, Mary Slattery e si reca in Nevada per il divorzio, quì raccoglie molto materiale per un altro dei suoi lavori "The Misfits" (Gli Spostati) un romanzo breve, da cui verrà poi tratta una versione cinematografica con Marilyn Monroe tra i protagonisti, esperienza che in seguito Miller giudicherà come il punto più basso dell'intera sua carriera.

Domenica 1 luglio 1956 Miller sposa, con rito ebraico, l'attrice Marilyn Monroe. L'annuncio del matrimonio giunge in un periodo burrascoso per lo scrittore, accusato di attività antiamericane, nell'ambito della "caccia alle streghe" scatenata in quegli anni dal senatore McCarthy (famosa proprio come maccartismo), che coinvolse molti intellettuali. Anche Marilyn Monroe fu interrogata dalla commissione inquirente, cosa che avrebbe potuto rovinarle la carriera.

Nel corso del '56 ottiene la laurea ad Honorem in Letteratura umanistica dall'Universitaà del Michigan e si reca a Londra con la moglie in occasione della lavorazione del film "Il Principe e la Ballerina", che Marilyn produce e interpreta con Laurence Olivier.
In Inghilterra si dedica alla revisione di "Uno sguardo dal ponte" per realizzarne una versione in due atti per Peter Brook da mettere in scena a Londra. Ma non riuscendo a reggere la frenesia e i ritmi di una produzione cinematografica e non sopportando le crisi nervose della moglie, resa insicura dalla fredda accoglienza britannica e dal fatto di lavorare con Olivier, presto se ne torna a New York.

Il 31 maggio 1957 lo scrittore è giudicato colpevole di insulto al Congresso per aver rifiutato di rivelare i nomi dei membri del circolo letterario sospettato di avere legami con il comunismo, è quindi inserito nella lista nera, gli viene tolto il passaporto ed è condannato a pagare 500 dollari di ammenda equivalenti in caso di mancato pagamento a un periodo di reclusione di 30 giorni.
La sua condanna viene commutata il 7 agosto del 1958 dalla corte d'appello, in seguito alla decisione di Miller di rivelare i nomi richiestigli.

Marilyn Monroe, Arthur Miller e Laurence Olivier.
Marilyn e Arthur Miller nel 1959.

Lo stesso anno esce una sua raccolta di opere che rimane per la maggior parte nei magazzini dell'editore e la rivista Esquire pubblica la short story "The Misfits". Riceve la Gold Medal for Drama dal National Institute of Arts and Letters.

Il matrimonio con "la donna più bella del mondo" sembra felice, anche se la coppia vive assediata da reporter e professionisti del gossip e sul conto di Miller circolano pettegolezzi imbarazzanti: Mr. Monroe, così viene ironicamente chiamato, vive nel lusso, guida costosissime auto sportive, ma a pagare i conti, compresi gli alimenti della sua ex, è la moglie attrice.
Marilyn condivide la religione del marito, cerca di essere a casa per cucinare e occuparsi di lui, frequentano gli stessi ambienti culturali, tuttavia il confronto con quel mondo per Marilyn, abituata a ben altri tipi di ambienti, non è semplice. Viene considerata troppo disinibita, benchè accanto a Miller Marilyn sia diventata molto seria e cerchi di diventarlo anche sul lavoro, desiderando di provare a tutti e soprattutto a se stessa di avere il talento e le capacità per interpretare ruoli impegnati, e viene ritenuta poco acculturata, nonostante il costante impegno per migliorarsi e dimostrarlo al mondo.
Le difficoltà ad inserirsi pienamente nell'ambiente del marito creano le prime fratture nella coppia, ingigantite in seguito da una gravidanza interrotta, da un'aggravarsi della situazione psicologica dell'attrice e da una sbandata della diva per il francese Yves Montand, conosciuto sul set del film "Facciamo l'amore" (Let's make love).

Durante le riprese de "Gli Spostati", di cui Miller cura personalmente la sceneggiatura, la situazione coniugale precipita e, dopo una serie di liti, il 21 gennaio 1961 divorziano, poco prima dell'uscita del film.

Nel febbraio dell'anno seguente lo scrittore si sposa, per la terza volta, con una fotografa conosciuta proprio sul set del film di Houston, Inge Morath, che si era trasferita negli States dall'Austria nel 1951, e decide di non recarsi al funerale dell'ex- moglie Marilyn Monroe, morta la notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962.

Arthur Miller deve molto all'unione con Marilyn Monroe in fatto di notorietà, i cinque anni di matrimonio con l'attrice coincisero con un periodo di silenzio creativo, vissuto però sotto la luce dei riflettori dei media, onda che il drammaturgo continuerà a cavalcare anche negli anni a venire, durante i quali scriverà una biografia della moglie, attrice amatissima dal pubblico, dal titolo "Io la conoscevo", un dramma intitolato "After the Fall" (La Caduta) del 1964, che racconta l'esperienza di un ménage controverso fra un intellettuale e un'attrice, opera in cui tutti hanno intravisto risvolti autobiografici e i sensi di colpa dell'autore nei confronti delle depressioni delle moglie (mentre Miller si è sempre accanito a negarli), e tratterà del loro tormentato rapporto matrimoniale nella sua autobiografia, pubblicata negli anni novanta, dal titolo "Timebends: A Life" (Svolte) in cui parlerà del fascino magnetico di Marilyn che lo travolse, della fragilità psicologica dell'attrice, dei ripetuti tentativi di avere un figlio, fino al naufragio del matrimonio fra incomprensioni e litigi.
Per poi ritornare ancora all'età di 88 anni su questa tormentata relazione con Marilyn, con un nuovo dramma, intitolato "Finishing the Picture" (che può esser tradotto come "Finire il film" o "Finire il quadro").

Il 15 settembre del 1963 a Roxbury, dall'unione con la terza moglie Inge Morath, nasce la figlia Rebecca, la quale dopo aver studiato arte all'Università di Yale, si dedica alla carriera di attrice, regista e scrittrice e il 13 novembre 1996 si sposa con l'attore Daniel Day Lewis, conosciuto sul set del film "La seduzione del male", sceneggiato dal padre e basato sull'opera "Il Crogiuolo", la loro unione darà a Miller due nipoti, Ronan nato nel 1998 e Cashel nato nel 2002.
Ispirato dalla nascita della figlia pubblica un libro per bambini intitolato "Jane's Blanket".

La messa in scena di "Dopo la caduta" che apre i battenti il 23 gennaio 1964 all'ANTA Theatre in Washington Square Park, riunisce Miller a Kazan dopo anni di rottura. Collaborano insieme sia alla sceneggiatura che alla regia.
Lo stesso anno Miller porta sulle scene anche il dramma "Incident at Vichy" (Incidente a Vichy), una riflessione sul tema della complicità e della responsabilità di ciascuno attraverso le vicende di un gruppo di ebrei arrestati in Francia dai nazisti.
Quest'opera fu scritta dopo un viaggo con Inge in Germania, intrapreso per seguire i processi ai nazisti a Francoforte come inviato del New York Herald Tribune e durante il quale visitò anche i campi di concentramento di Mauthausen.

Marilyn Monroe e Arthur Miller.
Locandina del dramma teatrale di Miller - Dopo la caduta.

L'anno seguente, ed è la prima volta per uno statunitense, viene eletto presidente dell'International P.E.N. (organizzazione letteraria internazionale), Miller reggerà la carica per quattro anni fino alle sue dimissioni avvenute nel 1969.
Durante questo periodo si reca in Jugoslavia, Russia, Cecoslovacchia, per dimostrare il proprio supporto agli scrittori dissidenti, cosa che provoca la reazione del governo sovietico, che mette al bando i suoi lavori.
Partecipa poi alla Convention Nazionale Democratica come delegato di Roxbury, continuando la sua attività di scrittore3 e drammaturgo: il penetrante dramma familiare "The Price" viene prodotto nel 1968 con grande successo.

Nel mese di novembre del 1967 gli nasce il figlio Daniel. Il bambino è affetto dalla sindrome di Down e Miller non riuscendo ad accettarne la diversità, lo esclude dalla sua vita e da quella dei familiari affidandolo ad un istituto, il Southbury Training School. Il genero Daniel Day Lewis si prenderà a cuore la situazione del cognato visitandolo spesso e intercedendo presso il suocero per una giusta riconciliazione, che avviene quando Miller è ormai prossimo alla fine, durante un congresso. L'accaduto viene anche citato nel film "Gli abbracci spezzati" di Pedro Almodovar.

Arthur Miller e Paul Newman ad una Convention Nazionale del Partito Democratico.
Prima edizione autografata di - Salesman in Beijing.

Negli anni '70, mentre si fanno trasposizioni televisive dei suoi capolavori, Miller si dedica ai viaggi con la moglie, all'impegno nel Partito Democratico e alla sperimentazione teatrale, scrivendo lavori in un solo atto come "Fame" e "The Reason Why", che viene filmato nella sua tenuta.
In questo periodo pubblica "The Portable Arthur Miller" nel 1971, produce "The Creation of the World and Other Business" (La creazione del mondo e altri affari) dramma del 1975, di cui viene prodotta anche una versione musicale, che scava alle radici della violenza umana e che risulta un vero fallimento sia di critica che di pubblico. "In The Country" pubblicato in collaborazione con la moglie che si occupa del reportage fotografico e l'opera "The Archbishop's Ceiling", sui trattamenti sovietici agli scrittori dissidenti, sono del 1977. Nel 1978 pubblica "The Theater Essays of Arthur Miller" e nel 1979 "Chinese Encounters" un'altro lavoro eseguito in collaborazione con Inge.

Nel 1980 scrive la sceneggiatura di "The american clock" (L'orologio americano), affresco della vita americana durante la depressione, nell'81 scrive la sceneggiatura del teledramma "Playing for time" (Suonando per guadagnare), tratto dalle memorie della cantante Fania Fénelon, deportata a Auschwitz, una riflessione sull'arte come strumento di sopravvivenza, felice e colpevole nello stesso tempo, e appare nel film Tv "Arthur Miller on Home Ground".
Nel 1981 pubblica "The second volume of Arthur Miller's Collected Plays" e nel 1982 due atti unici "Elegy for a Lady" (Elegia per una signora) e "Some Kind of Love Story" (Una specie di storia d'amore) vengono messi in scena in Connecticut col titolo "2 by A.M.".

Nel 1983 si reca nella Repubblica Popolare Cinese per dirigere "Morte di un commesso viaggiatore" al Teatro Popolare di Beijing (Pechino) e da questa brillante esperienza trae "Salesman in Beijing" pubblicato l'anno seguente, contemporaneamente a "Two-Way Mirror", il nuovo titolo per "2 by A.M.", nello stesso anno Miller riceve il Kennedy Center Honors per i successi ottenuti nel corso della sua carriera.

Nel 1985 Dustin Hoffman interpreta "Morte di un commesso viaggiatore" per la Tv ottenendo un successo clamorso, mentre Miller si reca prima in Turchia per l'International PEN e poi in Lituania, per cercare di persuadere l'URSS a cessare le persecuzioni nei confronti degli scrittori.
Nel 1986 pubblica il monologo "I Think About You a Great Deal" e nello stesso anno torna in URSS come uno dei 50 scrittori invitati da Mikhail Gorbachov per una conferenza di politica internazionale.

Nel 1987 "I Can't Remember Anything" e "Clara" vengono messi in scena col titolo "Danger: Memory!" (Pericolo: Memoria!) e viene pubblicata la sua autobiografia "Timebends: A Life" (Svolte); Miller non aveva mai parlato apertamente del suo rapporto con Marilyn Monroe in nessuna intervista ma lo fa dettagliatamente nella sua autobiagrafia, che diventa presto il Libro dell'Anno mentre l'Università di East Anglia gli dedica il Centro studi Americani: the Arthur Miller Centre.

Nel corso degli anni '90 continua a scrivere libri e opere teatrali4, con "The Last Yankee" (L'ultimo Yankee), ambientato in un triste ricovero per malati di mente dove due uomini visitano le loro mogli esaurite, mette in scena i segreti e i guasti del matrimonio borghese americano, dando uno spaccato di parte della crisi interna al modello reaganiano di quegli anni e con "The Ride Down Mt. Morgan" (La discesa da Mount Morgan), che narra le vicende di Lyman Felt, che si sveglia in un letto d'ospedale tutto ingessato, dopo essere precipitato con l'auto in un burrone sulla strada di Mount Morgan, e trova al suo capezzale, accanto all'infermiere e all'avvocato, due mogli che scoprono così di aver vissuto finora con un bigamo, porta in teatro il dramma di un uomo sospeso tra il tentativo di rompere il disprezzo delle donne, la rievocazione delle passate felicità, il senso di colpa per la menzogna e la vigliaccheria.

Nel '91 riceve il Mellon Bank Award per i successi nella sua lunga carriera e rilascia un'intervista al South Bank Show, uno special televisivo a lui dedicato, tornerà in TV anche tre anni dopo per un'intervista al The Charley Rose Show.
Mentre il mondo anglosassone gli tributa onori in occasione del suo ottantesimo compleanno, riceve il William Inge Festival Award per i successi raccolti nel teatro americano e l'anno successivo riceve l'Edward Albee Last Frontier Playwright Award.
Prodotto dal figlio Robert e interpretato dal genero Daniel Day Lewis con Winona Ryder, nel 1997 esce nelle sale il film "The Crucible", di cui cura personalmente con la figlia Rachel l'adattamento cinematografico, mentre l'anno successivo, con un revival di "Uno sguardo dal Ponte" a Broadway si aggiudica 2 Tony Awards ed è nominato Distinguished Inaugural Senior Fellow of the American Academy a Berlino.
Nel 1999, in occasione del cinquantenario di "Morte di un commesso viaggiatore", che viene rimesso in scena a Broadway con un grande successo di critica e pubblico, Miller si aggiudica il Tony Award per il miglior revival e lo stesso anno è premiato con il Dorothy and Lillian Gish Prize, uno dei più ambiti premi nelle arti, consegnato annualmente alla persona che ha dato un considerevole contributo alla bellezza del mondo e alla comprensione della vita.
Festeggia l'85° compleanno con grandi celebrazioni presso la sua Università e presso il Centro Arthur Miller della UEA in Inghilterra e pubblica " Echoes Down the Corridor" - collezione essey dal 1944 al 2000.

Nel 2001 va in scena la prima di "Untitled", riceve i premi NEH Fellowship e the John H. Finley Award for Exemplary Service to New York City e pubblica "On Politics and the Art of Acting". L'anno successivo c'e la prima assoluta di "Resurrection Blues" e riceve l'International Spanish Award: Premio Principe de Asturias de las Letras.
Nel 2002 perde la moglie Inge Morath.
Nel 2004 si allestisce al Goodman Theater di Chicago, per la regia di Robert Falls, l'anteprima mondiale di "Finishing the Picture", un'opera che ripercorre il travagliato rapporto dell'autore con l'ex-moglie, Marilyn Monroe, donna bellissima dal fascino indiscusso, che nonostante i conflitti e il divorzio, ha segnato in modo indelebile la vita di Miller, che sembra non essersi ancora liberato del fantasma della diva.
Il dramma prevede un cast "stellare" tra cui Harris Yulin, Frances Fisher, Stacy Keach, Stephen Lang, Linda Lavin, Matthew Modine, Scott Glenn e Heather Prete. L'opera è un lungo addio a Marilyn a 44 anni dal divorzio con la rivisitazione della fine del loro matrimonio sul set de "Gli Spostati". Il pubblico però non apprezza e l'ultima opera di Miller rimane in scena poco più di un mese.
A 88 anni Miller annuncia al mondo di essere nuovamente innamorato e intenzionato a sposare la trentaquattrenne pittrice Agnes Barley con cui convive nella sua fattoria nel Connecticut.

Raccolta di 6 opere di Miller tra cui - Finishing the Picture.
Arthur Miller.

Arthur Miller si è spento il 10 febbraio del 2005 nella sua casa a Roxbury all'età di 89 anni, in seguito a complicazioni cardiache e polmonari causate da un male incurabile.
Onori e tributi in segno di rispetto e di ultimo saluto sono arrivati da tutto il mondo delle arti e non solo, mentre i teatri di Broadway hanno oscurato tutte le luci per onorare il lutto di una grande perdita.

Nota 1 : Joel Chandler Harris, and Captain Paul - 1941; The Battle of the Ovens, Thunder from the Mountains, I Was Married in Bataan, Toward a Farther Star, The Eagle's Nest, and The Four Freedoms – 1942; Listen for the Sound of Wings - 1943; Bernadine, I Love You, Grandpa and the Statue, and The Phillipines Never Surrendered - 1944.

Nota 2 : Adattamento di Three Men on a Horse di George Abbott's and John C. Holm per la radio – 1946; The Story of Gus - 1947.

Nota 3 : "I Don't Need You Anymore" una raccolta di storie brevi è del 1967, "In Russia" (reportage con illustrazioni fortografiche della moglie Inge Morath) è del 1969.

Nota 4 : Il dramma "Broken Glass" (Vetri rotti), dove ancora una volta si intrecciano psicanalisi, drammi storici sociali e personali, con una sottile denuncia nei confronti della responsabilità individuale, è del 1994, il romanzo "Homely Girl" e la raccolta di brevi racconti "A Life and Other Stories" sono del 1995, nel 1996 amplia il suo "Theater Essay" pubblicato da Steven R. Centola, nel 1997 rivede la stesura di "The Ride Down Mt. Morgan", che viene riportata sulle scene a Broadway, nel 1998 c'è la prima teatrale di "Mr. Peter's Connections".

The Arthur Miller Society Official Web Site