Marilyn Monroe - La Musa
Andy Warhol - Le Serigrafie di Marilyn
Inizieremo con le opere di colui che è considerato uno dei massimi esponenti del movimento artistico denominato Pop Art, corrente che nasce in seno al boom economico del dopoguerra, Andy Warhol.
Warhol è stato pittore, scultore, regista, scrittore, produttore cinematografico e discografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense e in ognuna delle sue esperienze artistiche ha portato la filosofia della sua arte.
Warhol prendeva marchi celebri e immagini famose o d'impatto e le svuotava di ogni significato, con la molteplice ripetizione dell'immagine stessa, la sua era una provocazione secondo la quale l'arte doveva essere "consumata", come un qualsiasi altro prodotto commerciale e il pensiero "commerciale" di Andy Warhol spaziava in ogni campo, anche nel linguaggio comune e nello stile di vita, basando i propri principi sull'accettazione di qualsiasi cosa o comportamento, senza pretendere di giudicarlo. |
Norman Mailer "Marilyn – A Biography"
Norman Mailer, uno dei più importanti scrittori statunitensi della seconda metà del 20°secolo, vincitore di due premi Pulitzer, uno nel 1969 per "the Army of the Night" (che gli valse anche il National Book Award) e uno nel 1980 per "the Execution Song", portavoce prima della Beat generation e poi della rivolta hippie, fondatore e cronista del giornale Greenwich Village, temuto per il suo spirito dissacratore e noto per condurre una vita e iniziative scandalose e sconcertanti (finì anche in carcere per aver accoltellato la moglie), nel 1973 ossessionato dalla sua musa, pubblicò il libro "Marilyn – A Biography".
E' la prima biografia scandalo sulla diva, in essa lo scrittore esplora le relazioni amorose tra la Monroe e i fratelli Kennedy e per primo osa accusare CIA e FBI della morte di Marilyn, a causa del suo legame con Bob. |
Truman Capote, Marilyn e "Breakfast at Tiffany's"
Un altro scrittore statunitense assai discusso, Truman Capote nel 1958 pubblica "Breakfast at Tiffany's" e nel creare il personaggio della protagonista si ispirò a Marilyn Monroe.
Quando dal lavoro di Capote si trasse la sceneggiatura di un film, fu naturale che il ruolo della protagonista fosse offerto a Marilyn stessa, ma l'attrice influenzata anche del maestro di recitazione Lee Strasberg, rifiutò la parte, temendo che la parte di una ragazza così emancipata per quei tempi potesse nuocere alla sua immagine pubblica. |
Candle in The Wind
Nel 1973 la super star della musica Elton John scrive il singolo più venduto al mondo "Candle in The Wind" - Una candela nel vento, una riflessione sulla vita e la scomparsa di Marilyn Monroe, diva amata e mai dimenticata, ma soprattutto un essere umano solo e fragile. E proprio per enfatizzare il fatto che prima di ogni altra cosa lei fosse semplicemente una donna, le si rivolge col suo vero nome "Goodbye Norma Jean".
Molti anni più tardi nel 1997 Elton John riadatterà "Candle in The Wind" in occasione della scomparsa di una donna stimata e molto ammirata nel mondo, Lady Diana, e la canterà al suo funerale.
Una canzone per due donne indimenticabili così lontane l'una dall'altra non solo per l'epoca: regina la prima nel rutilante mondo del cinema, principessa triste la seconda stretta nelle rigide etichette di corte, ma entrambe accomunate dalla voglia di cambiare le cose, spesso soccombendo psicologicamente ad esse e da una prematura quanto tragica fine, sulla quale a dispetto del tempo rimangono sollevati diversi dubbi e interrogativi.
Candle in The Wind |
Traduzione |
Ritratti dei Fumettisti Italiani
Il fascino della diva per eccellenza Marilyn Monroe seduce anche i grandi fumettisti italiani, famosi creatori di sensuali eroine, che la ritraggono secondo il loro personale stile e visione.
Disney e Marilyn
Quando nel 1953 Walt Disney realizzò la trasposizione a cartoni animati dei racconti di James Matthew Barrie, sulle avventure dell'eterno ragazzino Peter Pan, per disegnarne le fattezze e dar vita al personaggio di Trilly, la bella e civettuola fatina amica di Peter, si ispirò a Marilyn Monroe. |
La signora in rosso - The Woman in red
Nel film del 1994 "The woman in red", ricordato dal grande pubblico anche per la colonna sonora di Stevie Wonder, tra cui la famosissima canzone "I just called to say I love you", il regista Gene Wilder, che è anche protagonista del film, cita la famosa scena di "Quando la moglie è in vacanza", in cui la gonna del vestito di Marilyn si alza sollevata dall'aria prodotta dal metrò, che esce da una grata del marciapiede: una delle trovate sceniche più riuscite e ricordate dell'intero panorama cinematografico. |
Io e Marilyn - Leonardo Pieraccioni
Segno che il fascino, la bellezza e la simpatia di Marilyn non hanno mai abbandonato l'immaginario collettivo, è il successo di un film tutto italiano, nato dall'estro di un bravo e simpatico regista e attore toscano, che Marilyn probabilmente l'ha sempre avuta nel cuore, Leonardo Pieraccioni, che per il Natale 2009 fa uscire il film "Io e Marilyn", realizzando, almeno sullo schermo, il sogno di tanti: poter riportare Marilyn sulle scene e magari ospitarla in casa propria. Durante una seduta spiritica fatta per gioco con alcuni amici, un idraulico esperto in piscine e fontane interpretato da Pieraccioni, col cuore spezzato dall'ex-moglie che l'ha mollato per un altro, evoca lo spirito di Marilyn Monroe e la bella attrice gli apparirà in casa poiché e stata richiamata col cuore. Comincia così una strana ma fantastica convivenza tra il protagonista, dolce, insicuro, un po' imbranato e una Marilyn arguta, romantica, spumeggiante, generosa e dispensatrice di consigli sentimentali che solo lui può vedere e che diventa la sua migliore amica. Affascinato dalla sua bellezza e dalla sua malia, si innamorerà di lei e nello stesso tempo grazie alla sua vicinanza affronterà se stesso, le proprie insicurezze e proverà a riconquistare la moglie e la stima della figlia per riappropriarsi della sua felicità. Un film divertente, diverso, semplice, che fa ridere, ma a tratti si vela di malinconia e che, grazie alla somiglianza di Suzie Kennedy con la diva, ci da quasi l'illusione che Marilyn possa essere tornata, per recitare in un film. |
My week with Marilyn
Con due nomination agli Oscar, "Una settimana con Marilyn" del regista Simon Curtis, uscito nel 2011, è tratto dai diari di Colin Clark, che racconta la sua esperienza accanto a Marilyn durata una settimana, durante la permanenza della diva in Gran Bretagna, per le riprese del film "Il Principe e la Ballerina", girato nel 1957 insieme a Laurence Olivier. |