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Marilyn Monroe - La Musa

Andy Warhol - Le Serigrafie di Marilyn

 
Andy Warhol - Untitled from Marilyn 1967

Inizieremo con le opere di colui che è considerato uno dei massimi esponenti del movimento artistico denominato Pop Art, corrente che nasce in seno al boom economico del dopoguerra, Andy Warhol.
Warhol è stato pittore, scultore, regista, scrittore, produttore cinematografico e discografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense e in ognuna delle sue esperienze artistiche ha portato la filosofia della sua arte.

Warhol prendeva marchi celebri e immagini famose o d'impatto e le svuotava di ogni significato, con la molteplice ripetizione dell'immagine stessa, la sua era una provocazione secondo la quale l'arte doveva essere "consumata", come un qualsiasi altro prodotto commerciale e il pensiero "commerciale" di Andy Warhol spaziava in ogni campo, anche nel linguaggio comune e nello stile di vita, basando i propri principi sull'accettazione di qualsiasi cosa o comportamento, senza pretendere di giudicarlo.
Le sue opere pittoriche più celebri sono realizzate con la tecnica serigrafica e la ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alternandone i colori, prevalentemente vivaci e in contrasto cromatico.
Le serigrafie di Marilyn, forse le sue opere più famose, sono diventate delle vere icone che hanno contribuito alla notorietà dell'artista, affermandone la fama a livello mondiale.

Andy Warhol - Golden Marilyn 1962

Norman Mailer "Marilyn – A Biography"

Norman Mailer, uno dei più importanti scrittori statunitensi della seconda metà del 20°secolo, vincitore di due premi Pulitzer, uno nel 1969 per "the Army of the Night" (che gli valse anche il National Book Award) e uno nel 1980 per "the Execution Song", portavoce prima della Beat generation e poi della rivolta hippie, fondatore e cronista del giornale Greenwich Village, temuto per il suo spirito dissacratore e noto per condurre una vita e iniziative scandalose e sconcertanti (finì anche in carcere per aver accoltellato la moglie), nel 1973 ossessionato dalla sua musa, pubblicò il libro "Marilyn – A Biography".

La biografia di Marilyn Monroe scritta da Norman Mailer - 1973.

E' la prima biografia scandalo sulla diva, in essa lo scrittore esplora le relazioni amorose tra la Monroe e i fratelli Kennedy e per primo osa accusare CIA e FBI della morte di Marilyn, a causa del suo legame con Bob.
Nella sua autobiografia intitolata Timebends del 1987, Arthur Miller, terzo marito di Marilyn, giudicherà molto aspramente Norman Mailer in considerazione dell'immagine spregiudicata e arrivista dell'ex moglie che ne aveva tratteggiato in "Marilyn – A Biography".

Truman Capote, Marilyn e "Breakfast at Tiffany's"

Un altro scrittore statunitense assai discusso, Truman Capote nel 1958 pubblica "Breakfast at Tiffany's" e nel creare il personaggio della protagonista si ispirò a Marilyn Monroe.

Quando dal lavoro di Capote si trasse la sceneggiatura di un film, fu naturale che il ruolo della protagonista fosse offerto a Marilyn stessa, ma l'attrice influenzata anche del maestro di recitazione Lee Strasberg, rifiutò la parte, temendo che la parte di una ragazza così emancipata per quei tempi potesse nuocere alla sua immagine pubblica.
Nel 1961 il film venne realizzato con la regia di Blake Edwards e il personaggio di Holly Golightly, la protagonista, fu affidato ad un'altra meravigliosa attrice.
Nonostante libro e film fossero piuttosto diversi e il personaggio di Holly ne uscisse un po' snaturato, cosa che fu motivo di risentimento per Capote, che aveva sempre identificato la sua creatura con Marilyn Monroe, fu un successo planetario e il caso volle che con questo ruolo si consacrasse un altro mito intramontabile, quello di Audrey Hepburn, icona di stile, eleganza e bellezza ancora ai nostri giorni.

Marilyn Monroe e Truman Capote.

Candle in The Wind

Nel 1973 la super star della musica Elton John scrive il singolo più venduto al mondo "Candle in The Wind" - Una candela nel vento, una riflessione sulla vita e la scomparsa di Marilyn Monroe, diva amata e mai dimenticata, ma soprattutto un essere umano solo e fragile. E proprio per enfatizzare il fatto che prima di ogni altra cosa lei fosse semplicemente una donna, le si rivolge col suo vero nome "Goodbye Norma Jean".
Molti anni più tardi nel 1997 Elton John riadatterà "Candle in The Wind" in occasione della scomparsa di una donna stimata e molto ammirata nel mondo, Lady Diana, e la canterà al suo funerale.
Una canzone per due donne indimenticabili così lontane l'una dall'altra non solo per l'epoca: regina la prima nel rutilante mondo del cinema, principessa triste la seconda stretta nelle rigide etichette di corte, ma entrambe accomunate dalla voglia di cambiare le cose, spesso soccombendo psicologicamente ad esse e da una prematura quanto tragica fine, sulla quale a dispetto del tempo rimangono sollevati diversi dubbi e interrogativi.

Candle in The Wind
Music: Elton John - Lyrics: Bernie Taupin
Goodbye Norma Jean
Though I never knew you at all
You had the grace to hold yourself
While those around you crawled
They crawled out of the woodwork
And they whispered into your brain
They set you on the treadmill
And they made you change your name
And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never knowing who to cling to
When the rain set in
And I would have liked to have known you
But I was just a kid
Your candle burned out long before
Your legend ever did
Loneliness was tough
The toughest role you ever played
Hollywood created a superstar
And pain was the price you paid
Even when you died
Oh the press still hounded you
All the papers had to say
Was that Marilyn was found in the nude
Goodbye Norma Jean
From the young man in the twenty second row
Who sees you as something as more than sexual
More than just our Marilyn Monroe

1956 - Marilyn Monroe, nella foto accanto all'attore Victor Mature, viene presentata alla Regina Elisabetta II d'Inghilterra. Duri saranno i commenti: troppo sexy il vestito, troppo generosa la scollatura....

Traduzione
Addio Norma Jean
anche se non ti ho mai nemmeno conosciuta
avevi il decoro di rimanere te stessa
mentre quelli intorno a te strisciavano
strisciavano fuori allo scoperto
per sussurrarti nel cervello
ti hanno sbattuta sulla ruota di un mulino
e ti hanno fatto cambiare nome
e a me sembra che tu abbia vissuto la tua vita
come una candela al vento
che non sapeva mai a chi aggrapparsi
quando cominciava a piovere
e avrei voluto conoscerti
ma ero solo un bambino
la tua candela si è spenta molto prima
di quanto non abbia mai fatto la tua leggenda
la solitudine era dura da sopportare
il ruolo più difficile che tu abbia mai recitato
Hollywood aveva creato una superstar
e il dolore è il prezzo che hai pagato
persino alla tua scomparsa
la stampa ancora ti tormentava
tutti i giornali hanno dovuto scrivere
era Marilyn quella trovata nuda
addio Norma Jean
dal ragazzo della ventiduesima
che vede in te qualcosa in più della sensualità
più della nostra Marilyn Monroe

Ritratti dei Fumettisti Italiani

Il fascino della diva per eccellenza Marilyn Monroe seduce anche i grandi fumettisti italiani, famosi creatori di sensuali eroine, che la ritraggono secondo il loro personale stile e visione.

Marilyn Monroe in una personale interpretazione di Milo Manara.
Marilyn Monroe ritratta dal fumettista Milo Manara.
Marilyn Monroe ritratta dal fumettista Hugo Pratt.
Marilyn Monroe ritratta dal fumettista Carlo Jacono.

Disney e Marilyn

Marilyn ispira Disney per il personaggio di Trilly del film Peter Pan.

Quando nel 1953 Walt Disney realizzò la trasposizione a cartoni animati dei racconti di James Matthew Barrie, sulle avventure dell'eterno ragazzino Peter Pan, per disegnarne le fattezze e dar vita al personaggio di Trilly, la bella e civettuola fatina amica di Peter, si ispirò a Marilyn Monroe.
Ma Campanellino non è l'unico personaggio dei cartoon che deve parte del suo successo a Marilyn. Per Jessica Rabbit, la sensuale moglie di Roger, il simpatico coniglio pasticcione dei cartoon, i disegnatori modellarono la conturbante camminata su quella indimenticabile della Monroe.

La signora in rosso - The Woman in red

Nel film del 1994 "The woman in red", ricordato dal grande pubblico anche per la colonna sonora di Stevie Wonder, tra cui la famosissima canzone "I just called to say I love you", il regista Gene Wilder, che è anche protagonista del film, cita la famosa scena di "Quando la moglie è in vacanza", in cui la gonna del vestito di Marilyn si alza sollevata dall'aria prodotta dal metrò, che esce da una grata del marciapiede: una delle trovate sceniche più riuscite e ricordate dell'intero panorama cinematografico.
Tuttavia affinchè non risultasse solo una banale copiatura, Wilder fece indossare alla modella Kelly Le Brock un abito rosso, da cui il titolo del film. Fu un successo.

Locandina del film - The woman in red.

Io e Marilyn - Leonardo Pieraccioni

Segno che il fascino, la bellezza e la simpatia di Marilyn non hanno mai abbandonato l'immaginario collettivo, è il successo di un film tutto italiano, nato dall'estro di un bravo e simpatico regista e attore toscano, che Marilyn probabilmente l'ha sempre avuta nel cuore, Leonardo Pieraccioni, che per il Natale 2009 fa uscire il film "Io e Marilyn", realizzando, almeno sullo schermo, il sogno di tanti: poter riportare Marilyn sulle scene e magari ospitarla in casa propria. Durante una seduta spiritica fatta per gioco con alcuni amici, un idraulico esperto in piscine e fontane interpretato da Pieraccioni, col cuore spezzato dall'ex-moglie che l'ha mollato per un altro, evoca lo spirito di Marilyn Monroe e la bella attrice gli apparirà in casa poiché e stata richiamata col cuore. Comincia così una strana ma fantastica convivenza tra il protagonista, dolce, insicuro, un po' imbranato e una Marilyn arguta, romantica, spumeggiante, generosa e dispensatrice di consigli sentimentali che solo lui può vedere e che diventa la sua migliore amica. Affascinato dalla sua bellezza e dalla sua malia, si innamorerà di lei e nello stesso tempo grazie alla sua vicinanza affronterà se stesso, le proprie insicurezze e proverà a riconquistare la moglie e la stima della figlia per riappropriarsi della sua felicità. Un film divertente, diverso, semplice, che fa ridere, ma a tratti si vela di malinconia e che, grazie alla somiglianza di Suzie Kennedy con la diva, ci da quasi l'illusione che Marilyn possa essere tornata, per recitare in un film.

Locandina del film - Io e Marilyn.

My week with Marilyn

Con due nomination agli Oscar, "Una settimana con Marilyn" del regista Simon Curtis, uscito nel 2011, è tratto dai diari di Colin Clark, che racconta la sua esperienza accanto a Marilyn durata una settimana, durante la permanenza della diva in Gran Bretagna, per le riprese del film "Il Principe e la Ballerina", girato nel 1957 insieme a Laurence Olivier.
Colin Clark al tempo giovane aiuto regista nella troupe del film si improvvisò cicerone per Marilyn, rimasta sola dopo che il marito Arthur Miller era rientrato a New York, e le mostrerà la vita e le bellezze di Londra, aiutandola anche a dimenticare la sua solitudine e le fatiche del film. Tra di loro nascerà in brevissimo tempo una complice e tenera amicizia.
Buona la performance di Michelle Williams che si è aggiudicata il Golden Globe per questa interpretazione non certo facile, visto che doveva risultare credibile nei panni della diva più conosciuta e amata del mondo. Notevole la somiglianza di Kenneth Branagh con Laurence Olivier, l'istrionico attore britannico offre un'altra ottima interpretazione.

Locandina del film - My week with Marilyn.